Tuesday, March 2, 2010

Il cittadino non deve vedere la luce: censura dei talk-show politici ad un mese dalle elezioni

Articolo 21 della Costituzione:
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure"

Al grido "W Putin" il parlamento decide che uno stop a tutti i talk-show ad un mese dalle elezioni avvicinera' l'Italia ai virtuosismi russi.

Obiettivo: mantenere i cittadini all'oscuro degli sviluppi dei seguenti temi scomodi. Mi limito ad elencarli qui sotto, senza approfondimento, ma l'utilizzatore finale e' sempre il PdL, il Partito dei Ladri:
• Liste pulite: gli incandidabili regione per regione;
• Il pasticcio liste PdL a Roma e le irregolarita' di Formigoni in Lombardia;
• Scandalo Bertolaso e protezione civile;
• Nuove leggi ad personam e, forse, anche ad listam e manovre di avvicinamento all'ILlegittimo impedimento (contrario e' l'80% della popolazione, di destra e di sinistra);
• L'Aquila e la popolazione che con le carriole libera la zona rossa dalle macerie;
• La neutralizzazione ad opera del Governo delle liberta' di uno degli strumenti piu' pericolosi per scoperchiare il marcio del nostro paese: le intercettazioni telefoniche;
• La situazione disastrosa della nostra economia e il fatto che non ci siano segnali di ripresa.

Come funziona a Londra, ad esempio:
Nessun black-out. Si fanno tutti i talk show fino ad un giorno prima delle elezioni. Viene dato lo stesso tempo a tutti i partiti politici, tanto sulla BBC quanto sulle TV private. Il primo ministro affronta l'opposizione in Parlamento una volta alla settimana e l'evento viene teletrasmesso.

Fonti:
Repubblica TV - Par condicio, stop ai talk show, 2/marzo/2010
New York Times - Nuvole nere sulla stabilita' finanziaria dell'Italia?

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